Per chi si vuole bene: micoterapia per tutti

Sebbene ancora poco conosciuta in Italia, la cura con i funghi – o micoterapia – è una disciplina antica, con quasi 5 mila anni di storia alle spalle.

Negli ultimi decenni ha ottenuto anche la consacrazione della scienza, che ne ha riconosciuto le enormi potenzialità.

I funghi, infatti, sono in grado di mantenere l’organismo in equilibrio e in salute e, quando c’è qualche problema o malattia, di ripristinare lo stato di benessere.

Ecco come funzionano.

Un sapere antico

I funghi medicinali sono rimedi le cui proprietà benefiche per l’organismo sono conosciute e apprezzate fin dall’antichità, tanto da essere diventati i protagonisti di una medicina naturale oggi riconosciuta in tutto il mondo: la micoterapia.

La cura con i funghi

La micoterapia è la scienza che studia e utilizza le proprietà biologiche dei funghi per migliorare la salute dell’uomo, esattamente come fa la fitoterapia con le piante. Essa si basa su un presupposto fondamentale: lo stesso ruolo essenziale che i funghi esercitano sull’equilibrio del mondo esterno lo possono ricoprire anche nell’equilibrio dell’organismo se usati con sapienza.
 In natura, infatti, i funghi crescono ovunque, sulle montagne, nei boschi, nei prati perché sono essenziali per la depurazione e la trasformazione dei resti vegetali e animali. Senza di loro, l’ambiente rischierebbe di trasformarsi in un’enorme “discarica”, fonte di infezioni anche letali.

Gli stessi compiti li svolgono una volta assorbiti dall’organismo: grazie a sofisticati meccanismi disintossicanti, ripuliscono i nostri organi e tessuti e favoriscono il recupero di molti equilibri interni.

Una scienza apprezzata già nell’antichità

Anche se in Italia sono ancora poco conosciuti, i funghi non sono rimedi moderni. Nella medicina tradizionale cinese sono impiegati da più di 4mila anni. Sono citati già nel primo manuale di medicina cinese, la cui origine è attribuita all’imperatore cinese Shennong, vissuto intorno al 2800 A.C. Anche il “Grande libro delle erbe medicinali” (Pen-Ts’ao Kang-Mu), scritto verso la fine del 1500 da Li Shizhen, considerato il più grande medico cinese, parla di questi rimedi, in particolare del Reishi e dello Shiitake. Per esempio, il Reishi viene descritto come fungo in grado tonificare l’energia psicofisica “Qi” e l’energia del sangue e del cuore “Xue”, di nutrire e tonificare lo stomaco, il pancreas, la milza, l’intestino, il metabolismo, il fegato, l’apparato renale e i polmoni, di eliminare gli accumuli di tossine, di disperdere il muco, di contrastare la tosse dovuta al freddo. Il per le sue innumerevoli virtù veniva pagato a peso d’oro, tanto Reishi tanto oro.

Lo Shiitake nel 1500 era noto per la sua straordinaria efficacia sulle malattie delle vie respiratorie, la febbre, le malattie infettive e intestinali, che erano particolarmente temibili in quel periodo in cui non esistevano né antibiotici, né farmaci contro la febbre. Lo Shiitake proteggeva brillantemente da queste malattie.

Nella antica Cina l’Hericium era utilizzato per curare la gastrite, di cui era una soluzione efficace contro l’infiammazione e il dolore, in grado di restituire allo stomaco la capacità di digerire bene. Il cibo non ristagna, il gonfiore si riduce e poi scompare.

l’Agaricus blazei Murril (o ABM)  é stato scoperto in una popolazione di una zona del Brasile, più sana e longeva del resto del paese.

L’Auricularia è molto utilizzato nella tradizione (MTC), da più di mille anni per il cuore e la psiche, l’intestino, emorroidi, l’eccessivo sanguinamento uterino e per per idratare la pelle e le mucose, per la secchezza degli occhi e per la tosse secca.

Il Maitake anticamente ha sempre avuto un posto di primo piano, infatti il suo nome di “fungo danzante” indica la gioia di chi lo trovava. Veniva scambiato a peso d’argento.

Polyporus nella Medicina Tradizionale Cinese è utilizzato da 4000 anni ed è apprezzato come potente diuretico naturale. Il più antico manuale cinese di erboristeria e alimentazione del 2800 a.C. (ShenNong BenCaoJing) descrive l’eliminazione della ritenzione idrica, degli edemi e l’utilità nelle malattie renali.

Di qualche altro fungo come il Coprinus e il Pleurotus non è noto un utilizzo nelle tradizionali medicine antiche. Pur essendo stati scoperti solo nel secolo scorso, hanno destato l’interesse degli scienziati per i loro effetti benefici.

La consacrazione moderna

Con il tempo, i funghi medicinali sono usciti dai confini asiatici e si sono diffusi un po’ ovunque. Negli ultimi 50 anni, poi, hanno conosciuto un vero e proprio boom. Tutto merito delle ricerche condotte con tecnologie via via più sofisticate, che hanno iniziato a dimostrare senza più alcuna ombra di dubbio quello che gli antichi sapevano e descrivevano già ai tempi delle piramidi. Recentemente, per esempio, si è scoperto che il Reishi contiene molecole di acido ganoderico, un efficace antinfiammatorio, che ha un’elevata efficacia paragonabile a quella del cortisone e del Voltaren.

Viene regolarmente usato negli Ospedali, per studi di confronto con i farmaci, nei paesi orientali e in Giappone. Risultati molto interessanti in Cardiologia, ma non solo ad esempio nelle malattie renali. Gli stessi risultati che ne dimostrano i grandi benefici in Cardiologia li ha ottenuti il Cordyceps era molto apprezzato per rinvigorire l’energia di tutto l’organismo nel Tibet e nella Cina antica.

Il Reishi ha dimostrato grande utilità contro tutti i disturbi femminili della menopausa, ma anche della fase fertile.

L’Agaricus blazei Murril (o ABM) grazie agli studi di un gruppo di ricercatori dell’Università di Oslo ha dimostrato una notevolissima efficacia nel rafforzare le difese immunitarie e nella difesa dell’organismo da virus, batteri e candida. Da questi ricercatori viene considerato “un’alternativa agli antibiotici” (Bernardshaw, 2006).

L’Auricularia ha rivelato ai ricercatori l’ottimo effetto anche rasserenante e ansiolitico, contro l’insonnia, l’ansia e le malattie psicosomatiche come ad esempio la gastrite, la colite e altre ancora.

Il Coprinus ha cominciato a destare l’interesse dei ricercatori, dal 1934, da quando i ricercatori hanno scoperto la sua importante azione ipoglicemizzante, aprendo la strada a molti altri studi che hanno confermato la sua azione benefica sul diabete. (Bailey CJ, 1984; Han C, 2006).

Il Cordyceps contiene l’Adenosina, molecola presente nelle nostre cellule in grado di produrre vasodilatazione utile per le coronarie e per la prevenzione delle malattie cardiache.

L’Hericium contiene due sostanze (Hericenone, Hericene) che stimola il fattore di crescita dei nervi il GNF, che si trova nei neuroni in forma inattiva come la ruota di scorta di un’automobile. L’Hericium attivando il GNF, potenzia e rende più continua la manutenzione delle cellule nervose, sostituendo prontamente con parti nuove i componenti che ininterrottamente vengono danneggiati. Il GNF è la scoperta fatta dalla prof.ssa Levi Montalcini, che le ha fatto conseguire il Premio Nobel per la Medicina 1986.

Il Maitake ha creato un enorme interesse per la sua azione brucia-grassi, per la sua capacità di rendere il fisico snello.

Il Pleurotus molto studiato a partire dagli anni 1980 ha dimostrato di ridurre Colesterolo totale e il colesterolo cattivo LDL e di aumentare il colesterolo buono HDL. Elimina i grassi accumulati nel fegato sulle pareti delle arterie, evitando la formazione di nuove placche sulle arterie. Ma non solo anche riduce le placche già formate. (Bobek P, 1999)

Il Polyporus oltre che per la conferma della sua funzione di protezione del rene e della sua capacità diuretica, ha creato interesse per la sua capacità di favorire la ricrescita dei capelli. (Ishida H, 1999; Inaoka Y, 1994)

Gli scienziati scoprono che, in due zone del Giappone in cui la salute della popolazione è migliore del resto del paese e le malattie sono molto minori, lo Shiitake è comunemente usato nell’alimentazione. A questo punto lo Shiitake si diffonde a macchia d’olio in tutto il paese ed anche fuori dai confini del Giappone, negli altri paesi. Un suo estratto è un farmaco autorizzato dal Ministero della salute del Giappone dal 1976, regolarmente utilizzato in Ospedale in Giappone.

Sempre più usati

Negli ultimi dieci anni l’utilizzo dei funghi medicinali ha subito una notevole impennata. Oggi si calcola che nel mondo nove-dieci milioni di persone si affidino ai funghi curativi con regolarità. In paesi come Cina, Giappone e Corea, i funghi sono usati abitualmente anche per il trattamento di malattie importanti.

Potenti integratori nutraceutici

In Oriente, i funghi sono apprezzati al punto da essere diventati fra i protagonisti assoluti anche dell’alimentazione. Del resto, la cucina tradizionale cinese e quella giapponese, che da sempre cercano di coniugare salute e sapore, non potevano ignorare le loro innumerevoli virtù. Proprio alla luce della loro capacità di migliorare la salute del cuore e del fegato, di potenziare le difese immunitarie, di rafforzare l’energia e di potenziare la mente – solo per citarne alcune – i funghi sono diventati gli ingredienti principali di molti piatti, insieme ai vegetali e alle erbe aromatiche.

Oggi, gli alimenti che, come i funghi, hanno un’attività farmacologica e un’azione positiva sulla salute umana sono definiti con un termine ben preciso: nutraceutici. Sono nutraceutici, per esempio, i fitosteroli, sostanze naturali presenti in molti alimenti tipici della dieta mediterranea, come i cereali, gli oli e la frutta, che agiscono riducendo l’assorbimento del colesterolo. E sono nutraceutici i funghi, che generano una serie di effetti benefici sull’organismo.

Sono prodotti sicuri

I funghi utilizzati nella micoterapia non sono quelli che crescono spontanei nei boschi, ma sono coltivati in apposite aziende agricole, rispettando rigorosi standard di qualità e sicurezza. Questo garantisce la totale assenza di pesticidi, di metalli pesanti, di germi patogeni e la purezza al 100%.

Non sono nocivi

I funghi hanno una cattiva fama: quella di essere tossici e di nuocere al fegato. In realtà, è esattamente il contrario: essi danno risultati eccellenti nella cura di tutte le malattie del fegato, comprese le epatiti. Nei funghi medicinali non è presente alcuna tossina: oggi conosciamo le centinaia di sostanze presenti in questi rimedi e sono tutte benefiche.

In chiave preventiva

Se possibile, i rimedi andrebbero utilizzati in chiave preventiva, ossia prima ancora che compaiano le malattie. In questo modo riescono a esprimere al meglio il loro potenziale, smaltiscono le tossine dal fegato e dal sangue, donano più energia psicofisica, serenità, migliorano il sonno, potenziano le difese immunitarie, mantengono più giovani e sane le arterie, il cuore e di conseguenza tutto l’organismo è più in salute. Tuttavia, sono efficaci anche in chiave curativa (in genere a dosaggi più elevati), per favorire la guarigione da una malattia già presente.

Chi non se la sente di assumerli a tempo indeterminato può anche fare dei cicli di tre mesi, per esempio nei periodi di maggiore stress, come nei cambi di stagione. Occorre sapere, però, che in questo caso i benefici saranno minori.

Ci vuole un po’ di pazienza

La micoterapia non è indicata a chi vuole tutto e subito: serve del tempo perché i rimedi e l’organismo entrino in sinergia e inizino a “collaborare”, ricreando equilibrio, salute e benessere. Il primo mese si occupano soprattutto di depurare, come una brava casalinga e questo dà un’iniziale benessere, dal secondo e terzo mese come bravi artigiani (idraulici, falegnami, muratori o imbianchini) sostituiscono i pezzi logorati e malandati con pezzi nuovi. I pezzi logorati che creano i sintomi di malattia, vengono un po’ alla volta eliminati, e i tessuti si rigenerano. Compaiono cellule nuove, rigenerate, le parti (o i sistemi dell’organismo) tornano ad essere più sane, ritrovano migliore energia. Le funzioni si rinnovano e tornano al loro funzionamento precedente alla malattia. Naturalmente più le malattie sono di vecchia data e più è necessario tempo per riavviare questo processo di depurazione e di manutenzione. Al contrario tuttavia, soprattutto quando l’organismo è meno in difficoltà, in due o tre settimane si possono già cominciare a captare i primi segnali di miglioramento.

BIO RISONANZA


Cos’è la Bio risonanza?

E scientificamente provato che ogni cosa in natura possieda uno spettro di emissione di frequenza caratteristico e individuale (e così gli esseri viventi), tale da essere utilizzato a scopo diagnostico.
Così come due diapason, di forma e dimensioni e materiali identici, risuonano quando uno dei due viene eccitato, così una precisa frequenza emessa da un vivente può essere misurata e comparata con quella di un rimedio naturale curativo che somministrato può risultare molto utile o addirittura risolutivo ai fini terapeutici.
Se i processi di regolazione del nostro organismo vengono ripetutamente disturbati, di converso, (come ad esempio dall’elettro smog), dalle frequenze elettro-magnetiche dannose e dalle più svariate tossine, esogene o endogene che siano, provocando disfunzioni che favoriscono e provocano uno stato di malattia.
In tempi più recenti il Dott. A. Voli. Padre della moderna elettro-agopuntura, codificò i punti terminali dell’agopuntura cinese e scoprì la loro natura elettrica. Infatti la loro resistenza variava con lo stato di salute della persona stessa.
Così con uno strumento simile ad un misuratore di impedenza fu possibile misurare (sempre basandosi sul principio di risonanza), la compatibilità o l’intolleranza di un alimento, o di un dato rimedio naturale a base di piante o minerali inseriti nell’apposito contenitore “porta farmaci”.
Sempre nello stesso periodo (anni cinquanta). Il Dott. P. Mandel, anch’egli tedesco, mise a punto uno strumento (in realtà riprese a sua volta una scoperta dei coniugi russi KIRLIAN), che permetteva, appoggiando i polpastrelli delle mani e dei piedi, di ottenere una ELETTRO-FOTOGRAFIA dei punti terminali dei meridiani dell’agopuntura già studiati da Voli, fornendo così indicazioni precise e predittive riguardanti la salute e la prevenzione delle malattie.

Principi Biofisici

I metodi terapeutici sviluppati nel campo delle “Energie Ultrafini” sono basati sulla legge naturale che tutti i processi organici di ogni essere vivente sono causati e controllati da oscillazioni elettromagnetiche di diversa frequenza, intensità, durata, e forma d’onda.
Queste oscillazioni vengono continuamente emesse da ogni cellula vivente, si propagano con la velocità della luce e informano ad ogni istante I’intero organismo del suo stato attuale e di quali meccanismi debbano essere messi in azione per mantenerlo in salute.
Queste oscillazioni elettromagnetiche possono, cosi come I’elettricità, essere condotte attraverso dei cavi.
Tali segnali contengono tutte le informazioni patologiche e fisiologiche che consentono di produrre un segnale terapeutico specifico e individuale. Scopo delle terapia è quello di ridurre, o addirittura “cancellare”, le informazioni patologiche e, se indicato, di rafforzare le oscillazioni fisiologiche. Ciò comporta la riduzione, o addirittura la completa eliminazione, delle frequenze patologiche ed il conseguente ripristino delle capacità di regolazione dell’organismo che risultano quindi non più impedite. Ad un miglioramento della situazione energetica biofisica corrisponde automaticamente una graduale normalizzazione dei processi biochimici, ovvero la guarigione del paziente.

BODY CLEANER DETOX

E’ un innovativo trattamento per l’auto-disintossicazione che ristabilisce l’equilibrio di ioni positivi e negativi, favorendo l’eliminazione delle “tossine”. Quando il nostro corpo, a causa dell’inquinamento ambientale, dai ritmi di vita irregolari ed eccessivi, di un’alimentazione non più sana (a causa dell’industrializzazione e della raffinazione dei cibi) quasi mai equilibrata nei suoi nutrienti, degli stress mentali ed emozionali a cui siamo continuamente sottoposti, si INTOSSICA, si produce una grande quantità di cariche positive che si accumulano e si depositano in seno ai tessuti provocando a volte disturbi anche molto gravi, soprattutto perchè in queste condizioni gli organi emunoriali sono costantemente in sovaccarico.

I principi fisici su cui si basa il processo di disintossicazione sono due:

  • elettrolisi dei sali dell’acqua contenuta nella vaschetta (cioè ionizzazione dell’acqua)
  • osmosi (cioè passaggio degli ioni in eccedenza, tossine del tessuto del corpo all’acqua della vaschetta)

Poichè nell’acqua ci saranno molte tossine, l’acqua stessa assumerà colorazioni diverse a seconda delle sostanze eliminate dalla pelle dei piedi o delle mani:

Arancione : artrite, reumatismi, gotta.

Marrone: fumo, obesità, edemi, fegato.

Nero: fegato, asma, alcolici.

Verde scuro: cistifellea, sistema immunitario insufficiente, disturbi vascolari.

Bianco Opaco: tossine linfatiche, allergie cutanee, intestino irregolare, insonnia.

Macchie nere: metalli pesanti, diabete.

Indicazioni:

macchie cutanee, acne, rughe, micosi, psoriasi

obesità e cellulite

depurare gli emuntori: fegato, reni, cute, intestino, polmoni, per aiutare il sistema cardiocircolatorio, linfatico e immunitario.

sistema articolare, muscolo scheletrico

metalli pesanti

insonnia

ottimo negli sportivi perchè drena l’acido lattico

Siamo programmati, secondo una certa corrente di pensiero, per vivere 120 anni e ciò è fortemente influenzato dall’eccesso delle cellule organiche ossidate, cioè dall’eccesso dei radicali liberi.

Possiamo quindi definire questo sistema un vero e proprio trattamento anti-invecchiamento.

Questo che appare un semplice trattamento di idro-terapia, secondo il frate Kneipp, rappresenta in realtà un efficace protocollo che favorisce la fuoriuscita delle tossine e delle sostanze dette anche “radicali liberi”.

Queste sostanze vengono naturalmente prodotte dall’organismo che però devono essere in giusta misura contrastate da altre sostanze chiamate “antiossidanti”.

Il meccanismo dell’ossidazione (che possiamo dire essere direttamente collegato al fenomeno dell’entropia-invecchiamento) è influenzato dall’aria che respiriamo, dallo stress e da ciò che mangiamo. Infatti è consigliata una dieta ricca di frutta e verdure crude.

Diamogli un calcio

Nelle persone anziane, per ragioni non ancora del tutto comprese, ma certamente legate alla diminuzione degli ormoni sessuali e dell’attività fisica, le ossa perdono calcio, diventano più fragili e possono rompersi anche per traumi lievi.

Siamo abituati a pensare alle ossa come a degli organi un po’ stupidi, che servono solo a sostenere il corpo o a contenere alcune parti delicate. Organi che quando si rompono  gli ortopedici sono capaci di aggiustare con sega e martello. In realtà le funzioni delle ossa sono molto più fini e molto delicate, essenziali per mantenere l’equilibrio dei sali minerali nel nostro ambiente interno. Le ossa sono organi meravigliosi, capaci di rimodellarsi costantemente a seconda delle esigenze dell’organismo, con parti che si riassorbono e parti che si riformano a seconda degli stimoli meccanici e biochimici che ricevono. Perché è proprio l’uso delle ossa che le fa irrobustire, il carico che devono portare, le tensioni che devono sopportare. Anche un giovane, se è costretto a letto per lungo tempo, diventa osteoporotico, le sue ossa ritorneranno perfettamente efficienti quando riprenderà a muoversi e a lavorare. Nello scheletro di un adulto c’è circa un chilo e mezzo di calcio, ma il calcio non serve solo per irrobustire, bensì per innumerevoli funzioni dell’organismo; lo scheletro in particolare, ha anche la funzione di mantenere costante il livello di calcio nel sangue, con un valore di circa dieci milligrammi ogni decilitro: se ce ne fosse di meno o di più ci sentiremmo ipereccitati o, al contrario, depressi e senza tono, perché il calcio regola la funzionalità dei nervi e dei muscoli. Per questo il livello di calcio nel sangue viene controllato con meccanismi di regolazione molto sofisticati, con il concorso della vitamina D e di vari ormoni: non appena il livello diminuisce subito le ossa ne liberano la quantità necessaria a ripristinare l’equilibrio, mentre se il livello di calcio aumenta, i reni provvedono ad eliminarlo. Il calcio inoltre è indispensabile per il funzionamento di certi enzimi, le proteine che controllano il nostro metabolismo, e per la regolazione del livello di acidità del sangue: quando il sangue è molto acido, ad esempio quando mangiamo troppe proteine animali, le ossa provvedono a tamponare l’ eccesso liberando calcio.

Alla menopausa, infatti, quando le ovaie smettono di produrre estrogeni, si ha generalmente una spiccata caduta della concentrazione di calcio delle ossa, perché la fissazione del calcio nelle ossa è favorita dagli ormoni sessuali. Uno specialista che spesso non viene consultato è il nutrizionista o il dietologo, sia perché ce ne sono pochi, sia perché la dieta è considerata dai medici qualcosa di poco gestibile, o comunque di cui non vale la pena di occuparsi oggi che abbiamo farmaci per ogni problema. D’altronde nel corso di laurea in medicina l’alimentazione è proprio dimenticata, così come la prevenzione è quasi tutto ciò che riguarda il benessere. Anche per la prevenzione dell’osteoporosi i medici pensano molto più ai controlli diagnostici e ai farmaci che non a quello che il paziente mangia, e quando ci pensiamo rischiamo di causare ancora più danni.

Ovviamente è importante che nella dieta ci sia un sufficiente apporto di calcio, ma non basta guardare le tavole di composizione degli alimenti e scegliere quelli che contengono più calcio, perché si finirebbe di consigliare di bere più latte e mangiare più formaggio con il risultato di far aumentare il livello i colesterolo e di far più male che bene anche alle ossa. Gli alimenti devono essere raccomandati con prudenza, come i farmaci, perché possono avere effetti collaterali indesiderati. Il formaggio, ad esempio, è ben vero che è ricco di calcio, ma è anche molto ricco di proteine animali, che favoriscono l’eliminazione del calcio dalle ossa, meglio quindi andarci piano, e raccomandare inoltre di ridurre le altre fonti di proteine animali, soprattutto le carni. La frequenza di fratture osteoporotiche è infatti proporzionale al consumo di carne.

Ma come facciamo senza proteine? In realtà le proteine vegetali, meno acide di quelle animali, sono ampiamente sufficienti al nostro fabbisogno: l’associazione di cereali e legumi, ad esempio, tipica della cucina tradizionale di moltissimi popoli, contiene tutti gli amminoacidi necessari alla nutrizione umana senza eccedere in quelli che favoriscono la perdita di calcio dalle ossa.

Riassumiamo in uno specchietto come prevenire l’osteoporosi:

attività fisica

ridurre il consumo di proteine animali, che favoriscono l’eliminazione del calcio dalle ossa, quindi ridurre la carne e i formaggi

assicurare un sufficiente apporto di vitamina D ( la troviamo soprattutto nel pesce), ma è bene prendere sole, perché la vitamina D viene sintetizzata nella pelle grazie ai raggi ultravioletti

alimenti ricchi di calcio sono: la frutta oleaginosa, i legumi, i broccoli, le cime di rapa, e molti tipi di cavolo, il pane integrale, molte verdure verdi, vari frutti tra cui le olive e le prugne, il pesce tra cui la frittura di pesciolini dove vengono masticate le lische o la zuppa di pesce,dove le lische si sciolgono per la lunga cottura

evitare gli alimenti come i polifosfati che impediscono l’assorbimento del calcio

ridurre il rapporto fosforo/calcio nella dieta, per non stimolare la produzione di ormone paratiroideo che favorisce il riassorbimento osseo.

Visto che si raccomanda di consumare pesce, meglio ridurre le altri fonti di fosforo, cioè la carne e le uova.

Mangiando in questo modo faremo del bene anche al nostro fegato, al nostro pancreas, alle nostre arterie, e al nostro buon umore; e potremo dare un calcio a medici e medicine.

Tratto dal libro “Alimentare il Benessere” di Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo, dirige il dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.