DRENAGGIO LINFATICO MANUALE

Il sistema linfatico comprende organi localizzati in diverse regioni del corpo; il midollo osseo e il timo sono gli organi linfatici primari, perchè sono sedi di formazione dei globuli bianchi circolanti nel sangue e nella linfa; la milza, i linfonodi, le placche di Peyer dell’intestino e i noduli linfatici sono gli organi linfatici secondari, in quanto funzionano come stazione di passaggio del globuli bianchi e come filtro della linfa. Tutti gli organi linfatici sono collegati tra loro mediante i vasi linfatici, che trasportano la linfa; le caratteristiche fondamentali sono:

  • elevata attività di produzione dei globuli bianchi in caso di infezioni
  • continuo ricambio
  • drenaggio linfatico

Il linfodrenaggio è un massaggio molto delicato (infatti la velocità della linfa è di 1/6 di quella del flusso venoso), dove si va ad agire sul liquido interstiziale, facendolo riassorbire dal circolo venoso e quindi ottenendo l’effetto di “pulire” i tessuti.

Quando si rompe l’equilibrio della legge di Starling (il capillare arterioso ha una pressione idrostatica di 32 Torr, l’interstizio ha una pressione oncotica di 25 Torr, il capillare venoso ha una pressione idrostatica di 20 Torr. La pressione oncotica equivale alla forza di attrazione che le proteine esercitano nei confronti dei liquidi. In condizioni normali viene mantenuto uno stato di equilibrio, che porta a una ripartizione dell’acqua tra plasma e spazio interstiziale. Se questo equilibrio manca l’acqua si accumula al di fuori dei vasi con conseguente edema, questo sia che ci siano più o meno proteine.)avviene l’edema, cioè l’accumulo di liquido interstiziale.

Il riassorbimento venoso del liquido interstiziale è del 90%, quello linfatico è del 10%. La produzione normale di linfa al giorno è di 2 lt circa, la produzione patologica può arrivare fino a 20lt.

La linfa si muove grazie alla :

  • pressione sui vasi esercitata dai muscoli
  • alle pulsazioni delle arterie contigue
  • alla mobilizzazione del piani tissutali
  • alla presenza di valvole

Le indicazioni principali del Drenaggio Linfatico Manuale riguardano l’azione antiedematosa e tonificante sulle difese immunitarie con con comitante rilassamento.

Altre indicazioni sono relative alle azioni analgesiche, antispastiche, antistipsi, antiacne, anticellulite ecc…

Il recupero funzionale dei motulesi, dei traumatizzati, dei reumatici, e le indicazioni relative a problemi cardivascolari, respiratori e alla gravidanza riguardano solo marginalmente il Linfodrenaggio.

Sicuramente il Linfodrenaggio può essere annoverato tra i grandi Massaggi da salvare e tramandare nel futuro. Accanto al Linfodrenaggio citiamo il Micromassaggio Cinese, il Massaggio del Connettivo, il Massaggio Terapeutico classico e la Riflessologia Plantare.

Chi saprà padroneggiare con maestria queste cinque grandi e complesse modalità atte a lenire le sofferenze, saprà, attraverso il contatto magico delle sue mani, arrivare a un altissimo grado di preparazione terapeutica.

Drenaggio linfatico manuale: prima (sinistra) e dopo (destra)

Guarisci te stesso.

La malattia è, nella sua vera essenza, il risultato di un conflitto fra Spirito e Mente, e perciò non può essere sconfitta se non con uno sforzo spirituale e mentale. Tali sforzi se fatti nel verso giusto e con intelligenza, come vorremmo che fossero, possono curare e prevenire la malattia rimuovendo i fattori di base che ne sono la causa prima. Ogni sforzo indirizzato al corpo soltanto non può fare altro che riparare il danno in maniera superficiale. perciò non lo cura, per il fatto che la causa è sempre operante e prima o poi rivela la sua presenza sotto un’altra forma. Infatti, in molti casi la guarigione apparente è dannosa, poichè se si nasconde al paziente la vera causa del suo disturbo con la soddisfazione per una salute apparente, il vero fattore, ignorato, si rafforza. Al contrario il paziente che conosce, o perchè istruito da un medico sapiente, la natura e il contrasto di forze spirituali e mentali avverse, sa che il risultato scatena nel corpo quella che chiamiamo malattia. Se il paziente va nella giusta direzione neutralizza queste forze, la salute ne guadagna per questo ed altri successi, e, quando avrà finito, la malattia sarà definitivamente scomparsa. Da qui la vera guarigione, dall’attacco alla fortezza, la vera base da cui nasce la sofferenza.

Per dirla in breve, la malattia, in apparenza così crudele, è nella realtà benefica e buona per noi; se interpretata  nel modo corretto ci darà le indicazioni per conoscere i nostri principali difetti. Se curata in modo giusto ci offrirà l’occasione di rimuoverli e ci lascerà migliori e più maturi di prima. La sofferenza è un correttivo per evidenziare una lezione che non avremmo potuto imparare con altri mezzi e non può essere eliminata fino a quando la lezione non sarà compresa.

In nessun caso si deve disperare, per quanto seria sia la malattia; il fatto che l’individuo gode della vita fisica è segno che lo Spirito che lo sostiene non è privo di speranza.

Da ” Guarisci te stesso” di Edward Bach

 

AMBITO DELLA NATUROPATIA

Come ben precisa Fabrizio Minisini, Presidente Commissione Etica e Deontologica Professionale U.NA – Unione Naturopati), “lo scopo principale della naturopatia è quello di cercare di normalizzare con metodi non invasivi gli equilibri spesso alterati per cause diverse quali l’inquinamento ambientale, lo stress, le intossicazioni anche di tipo alimentare, le cattive abitudini di vita che i ritmi ossessivi della nostra società ci impongono”.

Bisogna precisare il ruolo del naturopata. Frequentemente, si scambia per naturopatia tutto ciò che in qualsiasi modo, è attinente alla natura, e per naturopata colui che ha a che fare con queste attinenze.
Un erborista, ad esempio, non può essere considerato un naturopata solo perché conosce e propone l’uso di erbe, prodotto della natura. L’erborista, se vuole essere un naturopata non può lasciare il suo interesse confinato allo studio delle erbe, come l’omeopata ai rimedi omeopatici, il massaggiatore ai tocchi e alle manipolazioni del corpo, ma dovrà interessarsi della natura nel senso più completo.

Per Ida Ferrari, Presidente Nazionale dell’unica associazione indipendente di naturopati professionisti – U.Na, il naturopata opera esclusivamente attraverso:
lo sviluppo delle potenzialità individuali di prevenzione l’informazione e l’educazione alla gestione e al rafforzamento delle proprie risorse fisiche, psichiche e emozionali.;

l’individuazione del terreno costituzionale dell’individuo per mezzo dell’osservazione sistematica delle manifestazioni psicofisiche, delle predisposizioni agli squilibri bionergetici, nonché la valutazione della sintomatologia relativa a squilibri che sono già instaurati;

il riequilibrio degli eventuali squilibri energetici, attraverso trattamenti non invasivi mirati a stimolare le potenzialità di autoguarigione dell’organismo umano.

Sono oggetto di studio e d’intervento dei naturopati anche tutti quegli accumuli degli effetti di un’ alterazione non specificamente individuabile dal punto di vista chimico e medico, che la medicina “scientifica” non considera vere e proprie malattie, perché considerati disturbi senza patologie, ma che l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce , definendoli “Cumulation Effects of Subclinical Everything”.

Gabriele Bettoschi

MALANNI DI STAGIONE

Raffreddore è un termine generico con cui si indica una malattia prevalentemente respiratoria che ricorda molto da vicino l’influenza. Responsabili del raffreddore possono essere virus diversi che danno una sintomatologia simile, ma meno accentuata, a quella dell’influenza. Mentre nell’influenza è sempre presente la febbre, nel raffreddore classico si ha naso tappato che cola, mal di gola, starnuti continui, brividi, generale sensazione di malessere, dolori di testa e sopra gli occhi che possono prudere e lacrimare. Pur essendo un’affezione banale che, in genere, si risolve in pochi giorni, si tratta di disturbo assai sgradevole che, in molte persone, blocca la possibilità di lavorare e di esporsi in pubblico. Quando i raffreddori sono forti e reiterati e, soprattutto, se il soggetto non riesce ad espellere il muco che si forma nelle cavità nasali, può subentrare la sinusite. In genere, le persone colpite da questi malanni, ricorrono a farmaci antibiotici o antistaminici che, in breve tempo ne cancellano i sintomi e danno una sensazione di ritrovato benessere. Bisogna, però, fare attenzione a non abusare di questi prodotti che portano un immediato sollievo, ma che non agiscono su quelle che sono le cause e gli effetti postumi di questi raffreddori. Per il riflessologo l’arma per combatterli sta, innanzi tutto, nella prevenzione. Lavorare all’inizio della stagione fredda sul sistema immunitario (linfatico) e sulle zone del naso, faringe e laringe, è certamente un mezzo per impedire che i virus attacchino il nostro organismo ma, a cose avvenute, quando il naso comincia a colare e gli starnuti si susseguono a ritmo continuo, quando si avverte una sensazione di difficoltà nel respiro e la testa inizia a pesare, è l’ora di attaccare il nemico con il massaggio riflessogeno. Si agirà sull’apparato urinario, sul sistema linfatico, insistendo sui linfonodi della testa, su occhi, orecchie, su tutte le zone del capo e sui seni paranasali, stimolandoli a lungo. Si tratteranno anche tutte le zone dell’apparato respiratorio, dell’intestino e delle ghiandole surrenali. Questo discorso è valido per tutte le malattie dell’apparato respiratorio quali la bronchite, le faringiti, le raucedini, le tonsilliti, e anche le otiti. Molto spesso i forti raffreddori provocano sordità temporanea e dolori alle orecchie a causa del catarro che, dai seni paranasali, si estende anche alla zona auricolare. Un massaggio riflessogeno eseguito ai primi sintomi ne impedisce l’aggravamento e allevia le manifestazioni più sgradevoli. Sarà, però, opportuno proseguire per alcuni giorni il trattamento per evitare le recidive e favorire il recupero delle energie.

La vita

La soluzione del problema che tu vedi nella vita è un modo di vivere che fa scomparire ciò che rappresenta un problema.

Se la vita è problematica è segno che la tua vita non si adatta alla forma della vita. Devi quindi cambiare la tua vita; quando si adatterà alla forma, allora scomparirà ciò che è problematico.

L.Wittgenstein, Pensieri diversi (filosofo e logico austriaco 1889-1951)