BIO RISONANZA


Cos’è la Bio risonanza?

E scientificamente provato che ogni cosa in natura possieda uno spettro di emissione di frequenza caratteristico e individuale (e così gli esseri viventi), tale da essere utilizzato a scopo diagnostico.
Così come due diapason, di forma e dimensioni e materiali identici, risuonano quando uno dei due viene eccitato, così una precisa frequenza emessa da un vivente può essere misurata e comparata con quella di un rimedio naturale curativo che somministrato può risultare molto utile o addirittura risolutivo ai fini terapeutici.
Se i processi di regolazione del nostro organismo vengono ripetutamente disturbati, di converso, (come ad esempio dall’elettro smog), dalle frequenze elettro-magnetiche dannose e dalle più svariate tossine, esogene o endogene che siano, provocando disfunzioni che favoriscono e provocano uno stato di malattia.
In tempi più recenti il Dott. A. Voli. Padre della moderna elettro-agopuntura, codificò i punti terminali dell’agopuntura cinese e scoprì la loro natura elettrica. Infatti la loro resistenza variava con lo stato di salute della persona stessa.
Così con uno strumento simile ad un misuratore di impedenza fu possibile misurare (sempre basandosi sul principio di risonanza), la compatibilità o l’intolleranza di un alimento, o di un dato rimedio naturale a base di piante o minerali inseriti nell’apposito contenitore “porta farmaci”.
Sempre nello stesso periodo (anni cinquanta). Il Dott. P. Mandel, anch’egli tedesco, mise a punto uno strumento (in realtà riprese a sua volta una scoperta dei coniugi russi KIRLIAN), che permetteva, appoggiando i polpastrelli delle mani e dei piedi, di ottenere una ELETTRO-FOTOGRAFIA dei punti terminali dei meridiani dell’agopuntura già studiati da Voli, fornendo così indicazioni precise e predittive riguardanti la salute e la prevenzione delle malattie.

Principi Biofisici

I metodi terapeutici sviluppati nel campo delle “Energie Ultrafini” sono basati sulla legge naturale che tutti i processi organici di ogni essere vivente sono causati e controllati da oscillazioni elettromagnetiche di diversa frequenza, intensità, durata, e forma d’onda.
Queste oscillazioni vengono continuamente emesse da ogni cellula vivente, si propagano con la velocità della luce e informano ad ogni istante I’intero organismo del suo stato attuale e di quali meccanismi debbano essere messi in azione per mantenerlo in salute.
Queste oscillazioni elettromagnetiche possono, cosi come I’elettricità, essere condotte attraverso dei cavi.
Tali segnali contengono tutte le informazioni patologiche e fisiologiche che consentono di produrre un segnale terapeutico specifico e individuale. Scopo delle terapia è quello di ridurre, o addirittura “cancellare”, le informazioni patologiche e, se indicato, di rafforzare le oscillazioni fisiologiche. Ciò comporta la riduzione, o addirittura la completa eliminazione, delle frequenze patologiche ed il conseguente ripristino delle capacità di regolazione dell’organismo che risultano quindi non più impedite. Ad un miglioramento della situazione energetica biofisica corrisponde automaticamente una graduale normalizzazione dei processi biochimici, ovvero la guarigione del paziente.

BODY CLEANER DETOX

E’ un innovativo trattamento per l’auto-disintossicazione che ristabilisce l’equilibrio di ioni positivi e negativi, favorendo l’eliminazione delle “tossine”. Quando il nostro corpo, a causa dell’inquinamento ambientale, dai ritmi di vita irregolari ed eccessivi, di un’alimentazione non più sana (a causa dell’industrializzazione e della raffinazione dei cibi) quasi mai equilibrata nei suoi nutrienti, degli stress mentali ed emozionali a cui siamo continuamente sottoposti, si INTOSSICA, si produce una grande quantità di cariche positive che si accumulano e si depositano in seno ai tessuti provocando a volte disturbi anche molto gravi, soprattutto perchè in queste condizioni gli organi emunoriali sono costantemente in sovaccarico.

I principi fisici su cui si basa il processo di disintossicazione sono due:

  • elettrolisi dei sali dell’acqua contenuta nella vaschetta (cioè ionizzazione dell’acqua)
  • osmosi (cioè passaggio degli ioni in eccedenza, tossine del tessuto del corpo all’acqua della vaschetta)

Poichè nell’acqua ci saranno molte tossine, l’acqua stessa assumerà colorazioni diverse a seconda delle sostanze eliminate dalla pelle dei piedi o delle mani:

Arancione : artrite, reumatismi, gotta.

Marrone: fumo, obesità, edemi, fegato.

Nero: fegato, asma, alcolici.

Verde scuro: cistifellea, sistema immunitario insufficiente, disturbi vascolari.

Bianco Opaco: tossine linfatiche, allergie cutanee, intestino irregolare, insonnia.

Macchie nere: metalli pesanti, diabete.

Indicazioni:

macchie cutanee, acne, rughe, micosi, psoriasi

obesità e cellulite

depurare gli emuntori: fegato, reni, cute, intestino, polmoni, per aiutare il sistema cardiocircolatorio, linfatico e immunitario.

sistema articolare, muscolo scheletrico

metalli pesanti

insonnia

ottimo negli sportivi perchè drena l’acido lattico

Siamo programmati, secondo una certa corrente di pensiero, per vivere 120 anni e ciò è fortemente influenzato dall’eccesso delle cellule organiche ossidate, cioè dall’eccesso dei radicali liberi.

Possiamo quindi definire questo sistema un vero e proprio trattamento anti-invecchiamento.

Questo che appare un semplice trattamento di idro-terapia, secondo il frate Kneipp, rappresenta in realtà un efficace protocollo che favorisce la fuoriuscita delle tossine e delle sostanze dette anche “radicali liberi”.

Queste sostanze vengono naturalmente prodotte dall’organismo che però devono essere in giusta misura contrastate da altre sostanze chiamate “antiossidanti”.

Il meccanismo dell’ossidazione (che possiamo dire essere direttamente collegato al fenomeno dell’entropia-invecchiamento) è influenzato dall’aria che respiriamo, dallo stress e da ciò che mangiamo. Infatti è consigliata una dieta ricca di frutta e verdure crude.

Diamogli un calcio

Nelle persone anziane, per ragioni non ancora del tutto comprese, ma certamente legate alla diminuzione degli ormoni sessuali e dell’attività fisica, le ossa perdono calcio, diventano più fragili e possono rompersi anche per traumi lievi.

Siamo abituati a pensare alle ossa come a degli organi un po’ stupidi, che servono solo a sostenere il corpo o a contenere alcune parti delicate. Organi che quando si rompono  gli ortopedici sono capaci di aggiustare con sega e martello. In realtà le funzioni delle ossa sono molto più fini e molto delicate, essenziali per mantenere l’equilibrio dei sali minerali nel nostro ambiente interno. Le ossa sono organi meravigliosi, capaci di rimodellarsi costantemente a seconda delle esigenze dell’organismo, con parti che si riassorbono e parti che si riformano a seconda degli stimoli meccanici e biochimici che ricevono. Perché è proprio l’uso delle ossa che le fa irrobustire, il carico che devono portare, le tensioni che devono sopportare. Anche un giovane, se è costretto a letto per lungo tempo, diventa osteoporotico, le sue ossa ritorneranno perfettamente efficienti quando riprenderà a muoversi e a lavorare. Nello scheletro di un adulto c’è circa un chilo e mezzo di calcio, ma il calcio non serve solo per irrobustire, bensì per innumerevoli funzioni dell’organismo; lo scheletro in particolare, ha anche la funzione di mantenere costante il livello di calcio nel sangue, con un valore di circa dieci milligrammi ogni decilitro: se ce ne fosse di meno o di più ci sentiremmo ipereccitati o, al contrario, depressi e senza tono, perché il calcio regola la funzionalità dei nervi e dei muscoli. Per questo il livello di calcio nel sangue viene controllato con meccanismi di regolazione molto sofisticati, con il concorso della vitamina D e di vari ormoni: non appena il livello diminuisce subito le ossa ne liberano la quantità necessaria a ripristinare l’equilibrio, mentre se il livello di calcio aumenta, i reni provvedono ad eliminarlo. Il calcio inoltre è indispensabile per il funzionamento di certi enzimi, le proteine che controllano il nostro metabolismo, e per la regolazione del livello di acidità del sangue: quando il sangue è molto acido, ad esempio quando mangiamo troppe proteine animali, le ossa provvedono a tamponare l’ eccesso liberando calcio.

Alla menopausa, infatti, quando le ovaie smettono di produrre estrogeni, si ha generalmente una spiccata caduta della concentrazione di calcio delle ossa, perché la fissazione del calcio nelle ossa è favorita dagli ormoni sessuali. Uno specialista che spesso non viene consultato è il nutrizionista o il dietologo, sia perché ce ne sono pochi, sia perché la dieta è considerata dai medici qualcosa di poco gestibile, o comunque di cui non vale la pena di occuparsi oggi che abbiamo farmaci per ogni problema. D’altronde nel corso di laurea in medicina l’alimentazione è proprio dimenticata, così come la prevenzione è quasi tutto ciò che riguarda il benessere. Anche per la prevenzione dell’osteoporosi i medici pensano molto più ai controlli diagnostici e ai farmaci che non a quello che il paziente mangia, e quando ci pensiamo rischiamo di causare ancora più danni.

Ovviamente è importante che nella dieta ci sia un sufficiente apporto di calcio, ma non basta guardare le tavole di composizione degli alimenti e scegliere quelli che contengono più calcio, perché si finirebbe di consigliare di bere più latte e mangiare più formaggio con il risultato di far aumentare il livello i colesterolo e di far più male che bene anche alle ossa. Gli alimenti devono essere raccomandati con prudenza, come i farmaci, perché possono avere effetti collaterali indesiderati. Il formaggio, ad esempio, è ben vero che è ricco di calcio, ma è anche molto ricco di proteine animali, che favoriscono l’eliminazione del calcio dalle ossa, meglio quindi andarci piano, e raccomandare inoltre di ridurre le altre fonti di proteine animali, soprattutto le carni. La frequenza di fratture osteoporotiche è infatti proporzionale al consumo di carne.

Ma come facciamo senza proteine? In realtà le proteine vegetali, meno acide di quelle animali, sono ampiamente sufficienti al nostro fabbisogno: l’associazione di cereali e legumi, ad esempio, tipica della cucina tradizionale di moltissimi popoli, contiene tutti gli amminoacidi necessari alla nutrizione umana senza eccedere in quelli che favoriscono la perdita di calcio dalle ossa.

Riassumiamo in uno specchietto come prevenire l’osteoporosi:

attività fisica

ridurre il consumo di proteine animali, che favoriscono l’eliminazione del calcio dalle ossa, quindi ridurre la carne e i formaggi

assicurare un sufficiente apporto di vitamina D ( la troviamo soprattutto nel pesce), ma è bene prendere sole, perché la vitamina D viene sintetizzata nella pelle grazie ai raggi ultravioletti

alimenti ricchi di calcio sono: la frutta oleaginosa, i legumi, i broccoli, le cime di rapa, e molti tipi di cavolo, il pane integrale, molte verdure verdi, vari frutti tra cui le olive e le prugne, il pesce tra cui la frittura di pesciolini dove vengono masticate le lische o la zuppa di pesce,dove le lische si sciolgono per la lunga cottura

evitare gli alimenti come i polifosfati che impediscono l’assorbimento del calcio

ridurre il rapporto fosforo/calcio nella dieta, per non stimolare la produzione di ormone paratiroideo che favorisce il riassorbimento osseo.

Visto che si raccomanda di consumare pesce, meglio ridurre le altri fonti di fosforo, cioè la carne e le uova.

Mangiando in questo modo faremo del bene anche al nostro fegato, al nostro pancreas, alle nostre arterie, e al nostro buon umore; e potremo dare un calcio a medici e medicine.

Tratto dal libro “Alimentare il Benessere” di Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo, dirige il dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

ANTI AGING : radicali liberi come ridurli?

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La teoria dei radicali liberi

Gli scienziati hanno tentato di spiegare i meccanismi che stanno alla base dell’invecchiamento umano elaborando diverse teorie, più o meno attendibili e talvolta bizzarre.

Oggi quella più accreditata è quella dei radicali liberi.

                  

La “macchina umana” funziona grazie a un cambiamento costante che avviene tra le sostanze che compongono il nostro organismo e quelle costitutive dell’ambiente che ci circonda. In questo infinito numero di reazioni chimiche entrano in gioco i radicali, cioè una porzione di molecola saldata alla parte restante per mezzo di “radici” costituite da legami chimici. Tuttavia, sia M.Gomberg, nel 1890, sia F.A. Paneth, nel 1926, scoprirono che non tutti i radicali si presentavano “legati” a una certa molecola, ma, al contrario, esistevano alcuni frammenti molecolari che seguivano un modello di reazioni chimiche diverse dalle altre e che vennero definite “radicali liberi”. Negli anni successivi, se ne appurò il coinvolgimento non soltanto nei più importanti processi fisiologici, come la fotosintesi clorofilliana o la respirazione cellulare, ma anche in quelli patologici, come quelli provocati dalle radiazioni ionizzanti, o altri ancora che sono alla base della trasformazione neoplastica, della formazione della placca ateromasica, responsabile dell’occlusione delle arterie, e quelli legati all’invecchiamento accelerato.

Non tutti i radicali liberi, però, presentano le stesse caratteristiche: alcuni sono molto instabili e dotati di grande reattività, mentre altri lo sono meno, risultando così anche meno pericolosi. Tale stabilità non è soltanto una qualità intrinseca del frammento molecolare considerato, ma dipende anche dalla concentrazione di altre sostanze presenti nell’ambiente intra ed extracellulare, come pure dalla temperatura, che, se è bassa, riduce l’instabilità dei radicali e viceversa.

In particolare, si deve rilevare che l’ossigeno, il comburente del nostro organismo, durante le reazioni chimiche che lo vedono protagonista, sviluppa molti radicali liberi, alcuni dei quali dotati di grandissima reattività, definiti, pertanto, specie reattive all’ossigeno, tra cui troviamo il radicale superossido (O2-) e il radicale ossidrile (OH-)considerato l’ossidante più potente della chimica organica. L’ossigeno ha una doppia faccia: è indispensabile per la vita, ma nello stesso tempo è anche tossico!

Per ridurre i radicali liberi esistono diverse strategie concatenate le une con le altre:

alimentazione adeguata

togliere intolleranze

movimento inteso come sport non agonistico

ambiente in cui si vive

massaggi

ridurre lo stress

no al fumo

tenere sotto controllo il proprio peso , la massa grassa, la massa magra e l’acqua con l’impedenziometria

test di kinesiologia per valutare lo stato energetico