Un’argomento che mi ha sempre interessato è quello sulla nutrizione, parlando con clienti, amici, conoscenti e famigliari tutti sostengono di mangiare “benissimo”, ma aimè, dopo un’attenta valutazione si scopre che non è così. Ho frequentato vari corsi di nutrizione in naturopatia e adesso mi sento di partire con una serie di articoli. Oggi vorrei fare un accenno sugli enzimi.
Il corpo secerne gli enzimi in base a ciò che deve digerire: più vi sono enzimi alimentari, meno energia viene spesa nel secernere enzimi digestivi e pertanto si ha una maggiore disponibilità di energia per gli enzimi metabolici, che servono ad autoguarirci e a conservare la nostra autosufficienza.
Data la carenza di enzimi alimentari e le cattive combinazioni , gli inibitori digestivi e lo stress, il pancreas è costretto a reagire aumentando la produzione dei propri enzimi: ciò determina l’ipertrofia, la quale comporta una minor produzione di enzimi metabolici e quindi un’inferiore energia vitale. A questo punto sono diverse le vie che si possono percorrere:
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dissociare gli alimenti
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fornire più cibi crudi o meno cotti
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integrare con enzimi digestivi
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usare cibi fermentati
Howell ha dimostrato che le dimensioni del pancreas degli animali da laboratorio sono maggiori rispetto a quelle degli animali che vivono in libertà: ciò è dovuto alla carenza enzimatica. L’ipertrofia si manifesta anche se si segue una dieta ricca di cibi cotti piuttosto che una dieta in cui siano presenti abbondanti cibi crudi. La consegue di questo tipo di alimentazione è la ridotta disponibilità di enzimi metabolici, situazione necessaria allo sviluppo di malattie degenerative ( cancro, ipertensione, artrosi ecc….). Anche il processo di invecchiamento è legato alla carenza di enzimi (SOD, glutationeperossidasi, catalasi, ecc….). Tuttora in Oriente il tamari e il miso sono apprezzati come fonti apportatrici di enzimi. Queste sostanze e altre quale crauti, ecc… sono da usare assieme ai cibi cotti e, data la raffinazione dei cibi, oggi bisognerebbe usare tali sostanze più che in passato (evitare l’abuso, per il contenuto di sale). In sintesi, occorre un giusto apporto calorico, un misurato consumo di proteine e grassi, alimenti integrali, verdura e frutta fresca e bio, eliminare zucchero, inibitori digestivi, cibi trattati e introdurre alimenti fermentati. Qualora ciò non sia possibile, può essere utile l’utilizzo di enzimi digestivi sotto forma di compresse o capsule.
Non mi limito a dare dei consigli nutrizionali ( badate bene, non faccio diete, ma con i miei consigli si acquisisce un benessere e una vitalità mai provati) ma uso la kinesiologia (che ha la valenza di tutti i test alimentari presenti sul mercato) per testare gli alimenti che indeboliscono e infiammano il nostro organismo.